venerdì 10 dicembre 2010

Il legno, ed il cambio dì attività


e si ...
il legno è un altro bel materiale da utilizzare, su cui affinare altre tecniche, sul quale divertirsi la sera, dopo cena sul tanto amato tavolo da lavoro, e nel caso dell'intaglio a punta di coltello, va bene qualsiasi posto, basta che sia stabile, anche il tavolo della cucina l'è un buon candidato.... moglie e ragazze permettendo :-)

A punta di scalpello direi io !!! si perchè a conti fatti la tanto blasonata "punta di coltello" altro non è che una tecnica antiquata, proprio perchè fatta con il coltello ... sfuggente pericoloso, e doloroso per chi intaglia ore ed ore ...

Dopo aver provato un pò di volte, dopo i calli in ogni dove e qualche scivolata che s'avvicina pericolosamente al proprio corpo, mi son detto ... e se facessi diversamente ? e così fu ... iniziai ad intagliare con due scalpelli, uno largo 5 mm spesso 2.5 mm ed uno simile ma più grande, entrambe affilati sui due lati.

Un paio di prove e ..... il risultato ! Altro che giorni, corsi e mille altre menate per chi ha tempo da perdere ... un bel colpo di coda e tanti saluti all'antica tradizione ... ed una tecnica veloce e concreta, anche molto più sicuradi un coltello a "tirare" !!!

Questo è un esempio dei lavori svolti, e nn ho fatto 200 corsi pe imparare, ho solo reinterpretato la tecnica con attrezzi più umani, se avete domande sarò lieto di darvi una ma, in modo tale che anche voi potrete allegramente da vita ad ottimi intagli senza la frustrazione del metodo antico ... tal metodo dev'essere rispettato aimè vivendo in un epoca in cui il tempo è veramente poco bisogna darsi da fare ed ottimizzare, senza stravolgere.

Buon lavoro

Spadoni





eccoli qua ... testati in privata sede per veder se funzionavano, consegnati a chi cucina, un pò per figura un pò per piacere.

In acciaio INOX AISI 304, quello delle pentole per capirci, un pò difficile da forgiare data l'elevata esfloliazione dovuta all'ossidazione ... il tutto a causa dell'elevata percentuale di cromo presente. (determinante per esser un buon acciaio inox)




come da sempre sostengo !

Anyang C41-15 il fedele compagno



ecco qui l'amico di diverse avventure, certo non può esser visto come un "tuttofare" data la taglia, ma ... conoscendolo meglio posso allegramente dire che il suo lavoro lo fà bene, molto bene.
Da buon curioso autodidatta i problemi li risolvo da me senza tanto parlare. L'acquistai direttamente dalla cina, direttamente dal produttore per un prezzo più che abbordabile, i costi maggiori son stati l'iva, lo sdoganamento, più vari altri accessori tra cui controllo container, pulizia etc etc

All'arrivo si presentava ben imballato, con fasce elastiche di ricambio, cinghie trapezioidali di trasmissione, il tutto ben fissato su una pedana in ferro racchiusa in un involucro di multistrato molto fine.

Data la taglia ridotta non ha bisogno di fondamenta, bensì necessita di una base un cemento armato su cui annegare unap iastra di 15mm di spessore cion prigionieri per il fissaggio; tra la piestra ed il basamento di ghisa è stato aggiunto uno strato di gomma dello spessore di 5 mm. Il tutto appoggiato su di una piastra di legno multistrato dello spessore di 10mm.

E' stato necessario rinviare il comando a pedale alla base del basamento di cemento; proprio sul basamento (per contenere gli spazi) è stato montato il motore elettrico, tramite appositi fissaggi in gomma antivibrante, quindi sotituite le cinghie di trasmisione con altre della misura opportuna.

Il maglio ha funzionato bene, per circa un mese, poi ha perso potenza ed allora da gran curioso me lo son smontato pezzo pezzo. Notando con mia enorme gioia che il problema era di poco conto, cioè un grano svitato che faceva perder compressione al cilindro battente. All'inizio io ero ben preoccupato, ben oltre un semplice grano svitato ....
Certo il tempo utilizzato per lo smontaggio non è stato inutile, ho capito come era fatto il maglio in ogni sua più piccola parte, fatto un minimo di aggiustaggio vecchia maniera, con lima e vari attrezzi da "fineur" tanto fuori moda, eliminate sporcizioe, alcuni piccoli residui di sabbie della fusione del basamento ....e rimontato tutto son partito senza ansie.

Quindi se avete domande sui magli dell'Anyang, basta chiedere, ne ho poi visti altri più grandi sino ad un C41-45 ma a conti fatti son tutti pressochè uguali, cambia soltanto il massimo quadro/tondo forgiabile.

Il mio l'ho messo alle strette scaldandomi un bel pezzo di quadro da 40mm di C45, per costruire un accetta; e con mia gran sorpresa son riuscito a forgiarlo, certo metrendoci un pò di tempo in più ma nemmeno tanto.
Subito dopo hio eseguito dei cunei spaccalegna per alcuni nostalgici valsusini ed anche qui son stati eseguiti in non più di 25 min.

Che dire son soddisfatto, al punto d'essermi fatto preparare varie mazze battenti da sostituitre in cambio alle originali, per varie operazioni di forgiatura più artistica, sempre in C45 e non temprato, onde evitare spiacevoli rotture, che con 245 colpi/min posson diventare assai pericolose.

Specifiche tecniche :

Ram weight (kg)  15
Maximum blow energy(kj)  0.16
Number of blows per minute(min-1)  245
Maximum round steel can be forged(Diameter)(mm)  35
Maximum square steel can be forged(mm)  30x30
Distance from bottom die surface to base(mm) 370
Machine floor space(L x W)(mm) 850x500
Machine height (above the ground) (mm)  980
Motor  Type  Y90L-4
Rate power(kw)  2.2
Total weight of the hammer (kg)  260

lunedì 6 dicembre 2010

Surreal plant ... Work in progress ...



... progetto che prende forma mese dopo mese ... un pò si lavora ed un 3% del tempo lo si dedica al gioco ed al soddisfare le proprie voglie; così pian piano i pezzi aumentano e l'opera prende forma, chissà quando verrà terminata, qui un piccolo assaggio d'una possibile configurazione dei "fiori", e quando dico possibile intendo che è in continua evoluzione.
Infatti il progetto di base c'è, maaaaaaaaaa ... cambia in continuazione, tanto da render superfluo continuar su carta, lascio che questa ipotetica pianta prenda vita nel tempo necessario, trasformandosi passo dopo passo, idea dopo idea.
Chissà cosa sarà ad opera ultimata ? pensavo ad una composizione mista foglie fiori e fusto di varia tipologia, il tutto assemblato ad incastri o simil tali, magari qualche chiodatura nascosta.
Condizione necessaria al completamento dell'opera ? Non aver nemmeno un punto di saldatura ... Quindi il tempo non sarà un fattore determinante, bensì sarà accessorio.

Salut !

Cerniere antiche, di nuova concezione



... lavorai da un antiquario, imparando così, le tecniche costruttive dell'epoca, le modalità di verifica del ferro a disposizione (di annate errate o falsi d'autore...), la pulizia, il recupero, il restauro.
L'invecchiamento programmato per parti non recuperabili quindi sostituite ex-novo.
Insomma anche questa esperienza in questo specifico ambiente di lavoro, mi ha dato la possibilità di capire quali fosssero le difficoltà dell'epoca nella realizzazione delle opere.
Molto utili e direi quasi fondamentali furono le lunghe giornate trascorse a consultare le collezioni di Urbano Quinto tramite i testi : Antichi segreti del fabbro, Cosa valgono le chiavi antiche, Cuore di Ferro;  il continuo frequentare amatori e artigiani Veneti del ferro, dai quali imparare le tecniche di brasatura a rame e ottone, il costruir chiavi e maestri, serrature con trucchi e sicurezze, un gran bel mondo ancora da approfondire e tutto da scoprie.

Ad oggi bisogna reinterpretare quest'antica arte in chiave moderna perchè a mio dire, il ferro ha ancora molto da donare, realizzando forme vive, organiche, surreali, cercando la suggestione, l'impatto visivo, l'incredibile vitalità d'un opera ben realizzata.

Quindi son anche disponibile per restauro e realizzazione di cerniere e chiavi, serrature, per cassettoni, porte scigni e ogni tipologia di mobile antico, l'unico problema ? Aver il tempo di sedersi al tavole e discutere del lavoro, il livello di finiture, le particolari richieste, la resa finale che si vuol dare al vostro pezzo da restaurare.

Si realizzano anche toppe di varia foggia, del 400 ad oggi, con fini cesellature, tagliate a scalpello e non al laser !!!!!! insomma l'antico saper fare a vostra più completa disposizione.

Buona giornata

mercoledì 1 dicembre 2010

Two balls !


... a volte si gioca, e spesso si impara ...

Arrivato dal lavoro, penso ... son annoiato e vorrei far qualcosa anche se avrei da fare ben altro, quindi perchè non farlo ... mi guardo attorno con la forgia già accesa e l'incudine scintillante a causa del frequente utilizzo; prendo uno spezzone di tondino da Ø 8mm e lo guardo attentamente chiedendomi cosa potrei provar a fare ... poco più in là, delle sfere comprate tanto tempo fa per un cancello di carpenteria...
scaldo il tondo e faccio due riccioli alle estremità, poi prendo le sfere e penso : ora piazzerò entrambe alle estremità, senza saldature e senza aiuto esterno.

solo con, due mani, un martello, un paio di pinze a becco piatto e l'incudine su cui appoggiar i pezzi ...

un paio di prove andate a vuoto (intese come scivolamenti di sfera e tondino) e poi l'intuizione (bhè, non chissà che cosa ma la netta sensazione d'aver capito il gesto e le sequenze utili), quindi la riuscita.

nessun utilizzo preciso del pezzo finito se non come fermacarte ... anche se questo semplice gioco ad oggi regala bena ltre forme più complesse di assemblaggi senza saldature e senza chiodature, come si faceva una volta insomma, pochi strumenti ma un netto saper fare.

le evoluzioni dell'incastro nei prossimi post, magari ora meglio andara lavorare il ferro, eh ?

;-)

Staffe e chiodi per tettoia rustica







Nuovamente qui a raccontarcela ...



Nuovi lavori, nuove idee ...



L'idea ... dato che le travi son state squadrate a mano risultano assai irregolari, molto belle per l'effetto rustico voluto aimè, difficili da abbinare a delle staffe con finali perfettamente uguali da staffa a staffa; quindi ho optato per staffe di egual misura in termini di ingombro massimo, con finali a spacco, con riccioli a doppia curva ... simili ma non identiche tra loro, lasciando inalterata la variabilità geometrica delle travi

Ho optato per questa soluzione per mantener quell'irregolarità ricercata dal cliente.

I chiodi son stati ricavati da una barra quadra da 8 mm di lato, tirati al maglio, con testa creata a martello su incudine tramite attrezzo dedicato.
I chiodi hanno testa piramidale, lunghezza di circa 80 mm (sottotesta) per un buon fissaggio





A presto

Appendiabiti per Liuk Besson, Aka il Dutur !





 avanti con i lavori ... fra bilanciamento, centine e gessetti di stalatiti per tracciar le forme su una lamiera arrugginita ... pian piano si avanza.

Tre gambe perchè tre oltre all'esser un numero magico, nel caso d'un appendiabiti a piantana è l'essenziale per una stabilità senza compromessi.
le gambe da Ø 16mm, con voluta larga e finale appiattito largo ben 60mm, insomma impegno dedizione ed un risultato stabile e senza compromessi; a conti fatti meglio poter appender un montone da un solo lato che vederlo rotolare per casa e distrugger piastrelle ad ogni soffio di vento.



Diffidare da cineserie commerciali in vendita per poco più d'un paio di scarpe ... costan poco subito, valgon niente  e fanno l'effetto che fanno ... cioè lasciano a desiderare ...




Far bene paga ! e regala "altre" soddisfazioni ...

Buona la prima insomma

Copia il gatto a richesta ...


Andai in concessionaria per comprar l'auto nuova ... cerca e ricerca, chiedi e richiedi ... tira il prezzo, metti questo, togli quello ...

il proprietario del concessionario in questione, dopo il racconto delle mie attività fabbrili mi chiese : dovrei fare un regalo alla mia ragazza, fra poco è natale (due giorni prima!) potresti costruirmi qualcosa ? Magari un gatto ? Subito mi vennero in mente milioni di gatti, aimè dovetti far mente locale e sincerarmi della mia sanità mentale per poi rispondere : certo ! L'unico problema è che un gatto "originale" artisticamente parlando nel giro di due giorni, forgiato ... non era possibile ...

rimase fermo alla scrivania per poi cercar sul suo pc una foto che ricordava d'aver salvato anni prima ... un gatto stilizzato di bronzo, una scultura d'una zona non ben precisata della provenza .... valuto la foto ed accetto il lavoro ... indicando a priori la variazione di alcune parti per non incorrer in problemi futuri, con l'artista in questione.

ecco una foto del gattaccio ancora caldo ...

certo esser originali è molto importante, distingue chi sà fare da chi sà inventare, aimè l'attrezzatura per lavorare in qualche modo bisognerà anche pagarsela no ? quindi, famose pagà !

lavorai un giorno intero senza sosta, al maglio ed a martello, per far su un gatto che a conti fatti (per richiesta del cliente) non era molto più d'un taglio al laser ... tranne che per un piccolo particolare, la "bollitura" superficiale eseguita per lasciar una superficie decisamente rugosa e maculata.

M E A O W

Il civico numero 13 ...


un giorno guardando il numero civico della casa dei miei genitori ... mi accorsi che avrebbe avuto bisogno d'una rispolverata, quantomeno la mia visione del numero civico stava cambiando ... doveva esser un qualcosa di vivo, quasi mobile alla prima vista ...

allora buttai giù un bozzetto molto semplice su carta, "quella del formaggio" per intenderci, quella che regala maggior soddisfazioni perchè presa a caso e martoriata alla bisogna

fatta la bozza, finito il progetto ... presi il martello ed iniziai a batter con foga sul pezzo, tutti e due i numeri furono ricavati a mano e senza saldature dallo stesso pezzo iniziale

un civico estremo data la forma e la poco utilià nel quotidiano ... sapete, il postino lavora e corre veloce, star davanti ad un numero civico per interpretarlo nella giusta maniera, è anch'esso un lavoro quindi una perdita di tempo ... ma a me questo poco importa, il civico lo vidi così nei miei pensieri ed altro non poteva essere

forse non è tanto la mancanza di fantasia del postino quanto l'odierna mancanza di tempo che impone delle fasi a rapida successione e non una sana gioiosa e giocosa contemplazione

13 appunto ...

I primi riccioli, le prime prove, insomma voglia di fare ...



... questo è l'insieme delle prime prove fatte ...i primi riccioli, le prime curve, le prime forme ...
... gesti primitivi, assai approssimativi, casuali insomma ... imparati così come venivano, guardando foto in rete, provando e riprovando ...
tutto ciò con un giaccone dismesso, sotto una tettoia, mentre scendeva la neve ... senza una cappa, con il fumo colorato (verde-giallo-grigio) del carbone (antracite) che regalava un manto caratteristico ed un profumo invidiabile anche a giorni di distanza ...
gran voglia, molte idee, poco saper fare ... quindi allenamento pratica e perfezionamento ... ad ogni ritorno dal lavoro, si ripartiva, giusto quelle poche ore disponibili che davano un senso alla giornata, al piacere, alla vita ...
e la mente al sabato ed alla domenica ... giorni in cui il tempo è tanto e non si lavora, ma ci si diverte con il ferro !

Il Ferro ed il suo odore


... anni ed anni a veder costruire aggiustare inventare ...
Qualsiasi cosa fosse necessaria, a casa mia la si costruiva partendo da zero ...
Io come esemplare ancora poco cresciuto (bimbo), vorticavo velocemente attorno a mio padre, guardavo ed ascoltavo facendo spesso molte domande ... osservavo curioso quella strana successione di fasi ...
Necessità-idea-bozza su carta-recupero della materia prima-costruzione ...
Ora è molto semplice per me raccontare quella che in tempi lontani fu l'acquisizione del metodo, del gesto, la pratica travestita da gioco ...
Cercando mille modi per disturbare l’operato di mio padre, passavo dal fare mille domande al cercar di piantar viti con il martello, distruggere strumenti di misura, colorare e verniciare ciò che altro non doveva esser che un banco di lavoro,  quindi non di gioco.
Quello che abitualmente vedevo e toccavo con mano, sempre più sporca e curiosa … era "l'interno", "il nascosto", "l'ignoto" ... insomma la parte che donava la vita ad oggetti e strumenti vari …
E quel continuo trasformare materia, e riparar se non il crear da zero ciò che serviva …. Non fu altro che uno stimolo costante, una sfida sempre più interessante, una curiosità senza sosta alimentata giornalmente da quello che era il suo mondo, le sue cose, le sue passioni, il suo vissuto, la sua vita diciamo “privata” anche se volta sempre e costantemente alla famiglia, parliamo quindi del garage.
Luogo assai curioso dove ogni cosa prendeva vita se prima non l’aveva …
Dalle auto completamente smontate, aggiustate riverniciate … alla costruzione di balconi e recinzioni, porte e finestre, cappe d’aspirazione, trapani e smerigliatrici, spaccalegna … motori d’auto e di moto che venivano trattati da mani sapienti e capaci …
Arrivò quindi l’adolescenza, con tutto il bagaglio d’incertezze e stimoli diversificati che portarono a correr altrove cercando donne ed avventura, insomma arrivò un periodo tosto che insegnò molto, tolse tanto, e che allo stesso tempo regalò una visione diversa del vissuto sino a quei giorni … piano piano la consapevolezza aumentava ed alla bisogna ogni problema si risolveva … ed imparar si continuava …
Da allora il gesto venne allenato, per piacere, per noia, per lavoro … e pian piano la passione aumentò sin quando, cercando fra i vecchi attrezzi dismessi di mio padre, trovai una forgia, un’incudine, delle pinze ed un martello, decretando da allora, il passaggio di mano … ed il saper fare divenne continuo piacere ….

... e poi come poter mai dimenticare quell'odore, e quelle sensazioni ... il ferro ha il suo odore, è molto caratteristico, una volta conosciuto non lo si dimentica ...

lo sentivo sulle mani di mio padre e continuo a sentirlo ancor oggi, sulle mie ...