Alessandro Mazzucotelli
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Il celebre artigiano lombardo, specialista nel ferro battuto, legò il proprio nome alle decorazioni in ferro battuto delle opere dei maggiori esponenti del liberty, non solo in Lombardia ma anche all'estero.
Nato a Lodi da una famiglia di commercianti di ferro originaria della valle Imagna, ben presto si trasferì a Milano, dove trovò lavoro come apprendista, insieme al fratello Carlo, nella bottega di fabbro di Defendente Oriani in via Aldo Manuzio, che in seguito rilevò (1891; dal 1902 al 1908 la ditta ebbe nome Mazzucotelli-Engelmann; più tardi operò da solo, prima in via Ponchielli e poi alla Bicocca).
Dotato di abilità e creatività straordinarie, capace di conferire al ferro quell'aspetto flessuoso e "fiorito" che costituiva il carattere dominante del Liberty, ben presto divenne un richiesto collaboratore di affermati architetti come Giuseppe Sommaruga, Gaetano Moretti, Ernesto Pirovano, Franco Oliva, Ulisse Stacchini e Silvio Gambini.
Distintosi in occasione della prima Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902, l'anno successivo effettuò un viaggio in diversi paesi europei insieme all'ebanista Eugenio Quarti; al ritorno, intraprese un'attività di docente all'Umanitaria.
Dal 1922 diresse la Scuola Superiore di Arti Applicate ISIA di Monza, dove ebbe come allievo e successore alla cattedra di ferro battuto Gino Manara; fu presidente della Mostra Biennale Internazionale di Arti Applicate.
Tra le esposizioni cui partecipò in seguito si ricordano l' Exposition Universelle et Internationale di Bruxelles (1910) e l' Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi (1925).
Benché la sua specialità sia sempre stato il ferro battuto, eseguì anche disegni per i gioielli di Calderoni e per i tessuti delle tessiture di Brembate.
Opere
- Palazzo Castiglioni in corso Venezia 47 a Milano (1900-1903, opera di Giuseppe Sommaruga)
- Casa Ferraro in via Spadari 3-5 a Milano (1902, arch. Ernesto Pirovano)
- Il "Cancello delle farfalle", nella casa di via Ausonio 3 a Milano (1904)
- Casa Moneta, via Ausonio 3 a Milano (1904)
- Casa Campanini in via Bellini 11 a Milano (1904)
- Il "Cancello dei gladioli" (1905, oggi alla Galleria d'arte moderna Carlo Rizzarda di Feltre)
- Casa Guazzoni in via Malpighi 12 a Milano (1906, arch. Giovanni Battista Bossi)
- Palazzo della Posta (ex-Borsa) in piazza Cordusio 2 a Milano (1907, arch. Luigi Broggi)
- La Villa Romeo (1908; oggi Clinica Columbus, arch. Giuseppe Sommaruga)
- La cancellata della Cappella espiatoria di Monza (1910)
- Le ringhiere, le lampade e la cancellata di Villa Marmori (1923, arch.Franco Oliva) (oggi Conservatorio G.Puccini) alla Spezia
- I ferri battuti della Villa Ottolini-Tosi e della Villa Ottolini-Tovaglieri a Busto Arsizio
- I lampadari del Palazzo Gallavresi a Caravaggio
- Il Kursaal Diana alle terme di San Pellegrino
- Il Cinema Corso in via Torino, a Milano
- I lampioni di Piazza del Duomo a Milano
- Le ringhiere, le lampade, le grondaie degli alberghi Campo dei Fiori, Palace, del Ristorante Belvedere di Varese, (1908 - 1913, arch. Giuseppe Sommaruga)
- La cancellata della Fiera di Milano in Largo Domodossola (1923)
- Palazzo Pathé in via Luigi Settembrini 11 - Milano
All'estero
- I 10 cancelli in ferro battuto del Teatro Nazionale di Città del Messico (architetto Adamo Boari)
- Gli edifici costruiti a Bangkok in Thailandia da Annibale Rigotti tra il 1907 e il 1926)
Bibliografia
- Vittorio Pica, Alessandro Mazzucotelli, Milano, Galleria Pesaro, s.d.
- Rossana Bossaglia, Arno M. Hammacher, Mazzucotelli: l'artista italiano del ferro battuto liberty, Ed. italiana, inglese e tedesca, Milano, Il Polifilo, 1971 - ISBN 88-7050-472-7
- Giuseppe Maria Jonghi Lavarini, Franco Magnani, Sette secoli di ferro: Manuale pratico per riconoscere gli stili e giudicare la qualità del ferro battuto Con un'appendice su Alessandro Mazzucotelli, Milano, Di Baio Editore, 1991 - ISBN 978-88-7080-326-6
- Ferro e liberty: Alessandro Mazzucotelli, architettura, fabbri di oggi, a cura del Gruppo architettura storia dell'arte, Comune di Monza, Biblioteca civica, Milano, Magma, [1979?]
- L’ISIA a Monza una scuola d’arte europea, a cura di Rossana Bossaglia e Alberto Crespi, Cinisello Balsamo (Milano), Amilcare Pizzi, 1986.
- Augusto Vecchi, "Il grande libro del ferro battuto", New Book, La Spezia, 2004 - ISBN 88-8197-392-8
Buona notte !
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