mercoledì 1 dicembre 2010

Il Ferro ed il suo odore


... anni ed anni a veder costruire aggiustare inventare ...
Qualsiasi cosa fosse necessaria, a casa mia la si costruiva partendo da zero ...
Io come esemplare ancora poco cresciuto (bimbo), vorticavo velocemente attorno a mio padre, guardavo ed ascoltavo facendo spesso molte domande ... osservavo curioso quella strana successione di fasi ...
Necessità-idea-bozza su carta-recupero della materia prima-costruzione ...
Ora è molto semplice per me raccontare quella che in tempi lontani fu l'acquisizione del metodo, del gesto, la pratica travestita da gioco ...
Cercando mille modi per disturbare l’operato di mio padre, passavo dal fare mille domande al cercar di piantar viti con il martello, distruggere strumenti di misura, colorare e verniciare ciò che altro non doveva esser che un banco di lavoro,  quindi non di gioco.
Quello che abitualmente vedevo e toccavo con mano, sempre più sporca e curiosa … era "l'interno", "il nascosto", "l'ignoto" ... insomma la parte che donava la vita ad oggetti e strumenti vari …
E quel continuo trasformare materia, e riparar se non il crear da zero ciò che serviva …. Non fu altro che uno stimolo costante, una sfida sempre più interessante, una curiosità senza sosta alimentata giornalmente da quello che era il suo mondo, le sue cose, le sue passioni, il suo vissuto, la sua vita diciamo “privata” anche se volta sempre e costantemente alla famiglia, parliamo quindi del garage.
Luogo assai curioso dove ogni cosa prendeva vita se prima non l’aveva …
Dalle auto completamente smontate, aggiustate riverniciate … alla costruzione di balconi e recinzioni, porte e finestre, cappe d’aspirazione, trapani e smerigliatrici, spaccalegna … motori d’auto e di moto che venivano trattati da mani sapienti e capaci …
Arrivò quindi l’adolescenza, con tutto il bagaglio d’incertezze e stimoli diversificati che portarono a correr altrove cercando donne ed avventura, insomma arrivò un periodo tosto che insegnò molto, tolse tanto, e che allo stesso tempo regalò una visione diversa del vissuto sino a quei giorni … piano piano la consapevolezza aumentava ed alla bisogna ogni problema si risolveva … ed imparar si continuava …
Da allora il gesto venne allenato, per piacere, per noia, per lavoro … e pian piano la passione aumentò sin quando, cercando fra i vecchi attrezzi dismessi di mio padre, trovai una forgia, un’incudine, delle pinze ed un martello, decretando da allora, il passaggio di mano … ed il saper fare divenne continuo piacere ….

... e poi come poter mai dimenticare quell'odore, e quelle sensazioni ... il ferro ha il suo odore, è molto caratteristico, una volta conosciuto non lo si dimentica ...

lo sentivo sulle mani di mio padre e continuo a sentirlo ancor oggi, sulle mie ...

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